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FONDAZIONE ITALIANA DIABETE CREA IL “TEAM FID RALLY”

CON IL CAMPIONE DI ENDURO GIO’ SALA PER PORTARE NEL MONDO DELLO SPORT LA CONOSCENZA DEL DIABETE DI TIPO 1 E IL MESSAGGIO A FAVORE DELLA RICERCA DI UNA CURA DEFINITIVA

Milano, 20 settembre 2022

Fondazione Italiana Diabete, la prima e più grande Fondazione in Italia che finanzia la ricerca biomedica di una cura definitiva al diabete di tipo 1, ha creato l’iniziativa “Team FID Rally”, per far conoscere la malattia autoimmune nei circuiti sportivi amatoriali e non e per portare il messaggio della necessità di finanziare la ricerca per guarire milioni di bambini e adulti nel mondo.

I “Team FID” sono composti dagli atleti che decidono di farsi portavoce della Fondazione e che raccolgono fondi per la causa benefica.

 

Il primo sport che vede la presenza di un “Team FID” è l’enduro/motorally e il primo team della Fondazione Italiana Diabete ha partecipato allo Swank Rally di Sardegna  e al Trofeo GreenPistons 2022.

Il Team FID Rally è composto, tra gli altri, dal sei volte campione del mondo di Enduro e 19 volte campione italiano Giovanni Sala, che tutti conoscono come Giò Sala, dal Presidente della Fondazione Italiana Diabete Nicola Zeni, da due piloti di rally che hanno il diabete di tipo 1, Andrea Breda e Mattia Bosoni e che vengono raccontati nel corso delle gare dalla pilota Arianna Lenzi, conosciuta grazie al suo blog motociclistico “La bionda sulla honda”.

Tutti loro correranno per un solo motivo: aiutare la ricerca affinché trovi la cura definitiva al diabete di tipo 1!

Il secondo evento cui ha partecipato il Team FID  di enduro è il  Green Pistons del 23 ottobre 2022.

Sono un appassionato di Enduro e ho pensato di unire la mia passione sportiva con la missione della mia vita, che è guarire il diabete di tipo 1 – afferma Nicola Zeni, Presidente della Fondazione – malattia di cui mio figlio soffre da quando aveva poco più di un anno di vita. E’ nata così l’idea del Team FID che inizierà con i rally, ma potrà spaziare in ogni gara sportiva. Lo sport è divertimento, passione, abnegazione, per le persone con diabete di tipo 1 lo sport è anche uno degli strumenti aggiuntivi all’insulina per tenere un poco più a bada la malattia, ma è molto difficile da gestire, per questo è importante per noi raccontare la patologia, anche negli sportivi, quando possibile, affinché si capisca quanto sia indispensabile trovare una cura”

 Team FID Rally ha già ottenuto il supporto tecnico di Sherco, ANLAS, TWalcom e 4kPartispeciali ed altri accordi sono in corso di realizzazione. Chiunque, voglia ottenere maggiori informazione in merito al “Team FID Rally” o “correre” per la ricerca di una cura al diabete di tipo 1, può farlo scrivendo a: info@teamfidrally.org

Il diabete di tipo 1, spesso confuso con il più diffuso diabete di tipo 2, con il quale però non ha nulla a che fare, è infatti una malattia autoimmune, causata da un “impazzimento” del sistema immunitario che scatena contro le cellule pancreatiche che producono l’insulina (beta cellule) degli autoanticorpi che le distruggono. La scienza conosce questo processo, ma non sa ancora perché si scateni e la malattia non è quindi guaribile, né prevenibile, anche se alcuni anticorpi monoclonali stanno dando i primi risultati nel rallentarne l’esordio. L’unico modo per sopravvivere per le persone colpite è iniettare insulina molte volte al giorno, per tutta la vita. La terapia insulinica per un diabetico di tipo 1, il cui corpo non produce più insulina, è una delle terapie più complesse che esista in medicina, perché il fabbisogno è determinato da molti fattori diversi (non solo dal cibo ingerito), le dosi vengono decise autonomamente dai pazienti e l’ormone esogeno, se iniettato in eccesso o in difetto, può causare svariate complicanze acute o croniche, tra cui il coma (per ipoglicemia o all’opposto per chetoacidosi diabetica) e la morte. Secondo gli studi più aggiornati, un diabetico di tipo 1 ha una aspettativa di vita di circa dieci anni inferiore rispetto alla media. La vita con il diabete di tipo 1 è migliorata incredibilmente grazie alla ricerca su farmaci e tecnologie (nuove insuline, sensori, microinfusori, pancreas artificiale), ma la malattia rimane inguaribile, non prevenibile e di estrema complessità gestionale. L’esordio è spesso un trauma per famiglie e malati, nel 50% dei casi il diabete di tipo 1 infatti insorge nei bambini. In tutto i malati nel nostro paese sono circa 160 mila e oltre 8 milioni nel mondo.

FONDAZIONE ITALIANA DIABETE – FID

Da oltre dieci anni FID è l’unica Fondazione in Italia dedicata esclusivamente alla raccolta fondi per la ricerca di una cura definitiva al diabete di tipo 1, la forma autoimmune della malattia, che nella metà dei casi esordisce da bambini o adolescenti.  La Fondazione è stata creata da genitori di un ragazzo che si è ammalato di diabete di tipo 1 a 18 mesi ed è gestita interamente da persone colpite dalla malattia. In Italia sono circa 300 mila le persone colpite dal Diabete di Tipo 1, che necessita di insulina iniettata sin dall’esordio e per tutta la vita. Fondazione Italiana Diabete raccoglie fondi in maniera autonoma e indipendente da aziende farmaceutiche, istituzioni e società scientifiche e li distribuisce, su base competitiva, ai migliori istituti di ricerca e università, impegnati nel trovare una cura definitiva a questa malattia autoimmune che sconvolge la vita dei malati e delle loro famiglie.

www.fondazionediabete.org

Contatti Team FID Rally:

Nicola Zeni – Presidente Fondazione Italiana Diabete |  nicola.zeni@fondazionediabete.org – Tel. +39.335.303359

Contatti stampa: Francesca Ulivi – Direttore Generale e Comunicazione FID | francesca.ulivi@fondazionediabete.org – Tel. +39.334.1322416

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